venerdì 8 febbraio 2013


11 aprile
alle 7 del mattino

Gli occhi delle donne che spazzano la strada
hanno il colore della speranza



Tutta la notte
gli ascensori hanno trasportato
vecchi mobili
attraverso le nostre vertebre.
Tutta la notte
le coperte ci hanno
succhiato il sangue come
vampiri sfiniti e
l’hanno vomitato sulle
pareti.
La mattina
le pareti della stanza
sono rosse,
e il nostro sudore
riga i vetri
come pioggia
ingiallita d’acido,
la nostra urina
gorgoglia nel pisciatoio
come il canto di un’armo-
nica. Adesso
gli occhi di petre sono due
pietroline
bianche e di grande
splendore.

Ce ne stiamo
uno di fronte all’altro
e accendiamo
sigarette. Con lo sguardo
seguiamo johny che raccoglie
i mozziconi dal viale.
Con lo sguardo seguiamo leu
che segue
il tè come un cavallo
da tiro.
Alle sette del mattino facciamo
la prima passeggiata
fino all’ingresso
dell’ospedale. Giriamo intorno
al chiosco di covrigi, sentiamo
il profumo dei covrigi appena fatti e
guardiamo
negli occhi le donne che
spazzano la strada.
Gli occhi delle donne che spazzano la strada
hanno il colore della speranza.
Adesso
sulla strada verso le cucine
leu
si ferma, ansima e
col pensiero esprime
un desiderio.
johny raccoglie mozziconi da
terra ed esprime
un desiderio col pensiero, poi
si mette
in piedi su
una panca
e sbatte
a lungo le
braccia, come un
uccello grigio
con il collo spennato.
mihai
canta l’internazionale a mezza voce mentre
strofina il ciglio del viale
con uno straccio sporco
ed esprime
un desiderio col pensiero.
Il primario
guarda le tomografie
come fossero cartoline
dall’australia ed esprime
un desiderio col pensiero.
Alle sette del mattino
usciamo da noi stessi
petre, come da
ventri flaccidi con il cervello 
simile a una
pietrolina splendente.
Stanotte
ti hanno rubato le sigarette,
non è così, poverino?
Guarda, il cielo
stempera in rosa le tue arterie
come nervature di foglie in
questa
luce
rosa da
sanatorio.
Esprimi anche tu
un desiderio
col pensiero.
Te l’ho detto?
La donna che amo
è
quella più alta.

Stamattina
berceni è
più lontano da noi
come non so quale paese esotico
terso e lontano
oltre il recinto dell’ospedale
come un francobollo dalla costa rica.
Le nostre mogli
fanno la spesa adesso.

Alle sette del mattino
le nostre mogli
pensano a noi petre,
come ai marinai di magellano
e
agli annegati del
titanic
mentre guardano le vetrine
fredde dei negozi.
Le nostre mogli, pazzo,
sono i nostri francobolli dalla
costa rica
aspetto che ofelia
mi porti la
tomografia
mette da parte
per me
tutte le tomografie e
con loro ci fa un bel dossier
di divorzio
guarda con disgusto
il mio cervello che vorrebbe
donare alla chiesa.

Alle sette del mattino
il mio cervello
ha il colore della speranza. Dopo
viene il professor mincu
viene leu con la latta
del tè.

arrivano /con
una preda fresca/
le ambulanze.

Si avvicina l’ora
della tomografia
e la stanza si
stringe
intorno a noi come uno
stomaco. Gli occhi di
petre assomigliano a
due grumi di capelli
sporchi.

  
    
 

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